News: Il biscotto visto tatticamente.

Nei giorni di avvicinamento al giorno del giudizio per l’Italia di Prandelli, le analisi e le discussioni si sono concentrate quasi esclusivamente sugli aspetti “etico-sportivo-culturali” del possibile e temutissimo biscotto tra Spagna e Croazia. C’è però anche uno scenario tattico che non va sottovalutato né trascurato perché, come ha dimostrato la fase di stallo di ieri sera tra Germania e Danimarca quando l’1-1 avrebbe qualificato entrambe, queste situazioni si sviluppano naturalmente sul campo.

Entrambe sono entrate in campo senza intenti bellicosi (13 falli totali, solo 4 nel secondo tempo e nessun ammonito alla fine) ed entrambe sapevano che, sul provvisorio 1-1 tra Olanda e Portogallo, lo stesso punteggio azzerava i rischi per tedeschi e danesi e le avrebbe portate ai quarti. Proprio come il 2-2 di stasera tra Spagna e Croazia. Poi, al gol di Cristiano Ronaldo che costringeva la Danimarca a vincere, liberi tutti. Il match ha abbandonato la fase di surplace, gli uomini di Morten Olsen si sono scoperti per cercare la vittoria e Bender li ha puniti.

Stasera a Danzica, insomma, Croazia-Spagna non sarà certo preceduta da accordi preventivi ma si svilupperà secondo un quadro tattico che qui possiamo almeno prevedere. Ct e giocatori croati e spagnoli sono consapevoli che un successo dell’Italia sull’Irlanda (pure con un punteggio ampio) è molto probabile e che in quel caso lo 0-0 di partenza non sarebbe sufficiente alla Croazia per qualificarsi.
Se prevalesse la prudenza estrema, i croati potrebbero anche attendere l’eventuale gol del vantaggio degli azzurri prima di rischiare un gioco d’attacco. Ma se quel gol arriverà, la nazionale di Bilic sarà costretta a creare occasioni da gol contro i campioni in carica: sarà in grado di farlo? Avrà la forza per privare la Spagna del suo bene più prezioso, il pallone? Ammesso che ci riesca, quanti spazi concederà al contropiede spagnolo e al micidiale Fernando Torres dell’ultimo periodo? Il secondo snodo tattico (forse quello fondamentale) della partita sarà determinato da chi riuscirà eventualmente a segnare per primo.
Un gol della Croazia sarebbe la via peggiore per chi teme la cottura a fuoco lento del biscotto. E’ l’unica condizione che può mettere un minimo di apprensione e togliere autostima agli spagnoli, che dovrebbero segnare un gol per pareggiare ed evitare l’eliminazione e allo stesso tempo concederebbero chance di ripartenza agli avversari.
Segnato l’1-1 o subìto addirittura un clamoroso 0-2, lo spettro di un accordo spontaneo e naturale sul campo (senza occhiolini e sguardi di comodo, non ce ne sarebbe bisogno per sapere che non conviene a nessuno rischiare di produrre un risultato diverso dal 2-2) incomberebbe sempre più minaccioso su Danzica. Se invece sarà la Spagna a segnare l’1-0, avremmo validi motivi per iniziare a sperare in un suo successo e nella nostra qualificazione.
Alla Croazia, a quel punto, servirebbero due reti per qualificarsi e il compito sarebbe molto più complesso, per la forza nel palleggio e nella gestione di queste situazioni da parte degli uomini di Del Bosque, che si sono dimostrati letali proprio dopo l’1-0 con l’Irlanda quattro giorni fa. Insomma, stasera a Danzica ci saranno tante “sliding doors” per Spagna e Croazia prima di arrivare ad abbassare eventualmente serrande e sipario sul 2-2*.

Se si arriverà a quel punto, è praticamente impossibile pensare (o pretendere) che le nostre due rivali continueranno a giocarsela per vincere. E se succederà, se davvero a quel punto la partita si accomoderà da sola e in maniera naturale, sarà vivamente consigliabile evitare strali moralisti e patriottici contro spagnoli e croati, semplicemente “colpevoli” di aver accettato un risultato che permetterebbe loro di raggiungere l’obiettivo comune del passaggio del turno.