News: Attentato a Brindisi

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L'Arciere Azzurro
icon13  view post Posted on 19/5/2012, 10:05     +1   -1




CITAZIONE
Un ordigno è esploso stamani a Brindisi nella zona del tribunale, vicino all'Istituto professionale "Francesca Laura Morvillo Falcone". Una ragazza è morta e sette studenti sono rimasti feriti, di cui una in modo grave.

L'ordigno, esploso questa mattina intorno alle 7,45, è stato collocato in un cassonetto all'esterno dell'Istituto e ha investito gli studenti che erano davanti alla scuola. Secondo quanto si è saputo finora, il cassonetto per la raccolta differenziata solitamente non si trovava davanti alla scuola ma era un po' più lontano. Gli investigatori, pertanto, ipotizzano che sia stato volutamente spostato davanti all'istituto professionale. L'ordigno esploso - sempre secondo le prime notizie - sarebbe di notevole potenza. «Un muro della scuola è completamente annerito e ci sono detriti ovunque. È un disastro», ha detto l'assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati.

Proprio il tribunale potrebbe essere il vero obiettivo degli attentatori. Secondo una prima ricostruzione dei fatti sarebbero esplosi due ordigni, collocati tra un cartellone pubblicitario e un cassonetto. L'intera zona è stata transennata e sul posto ci sono forze dell'ordine, operatori del 118 e vigili del fuoco.

Per oggi nel Brindisino è atteso l'arrivo della Carovana Antimafia. La scuola vicino a cui è esploso l'ordigno è intitolata alla moglie del giudice Giovanni Falcone, ucciso in un attentato sull'autostrada che porta a Palermo dall'aeroporto venti anni fa, il 23 maggio 1992. Insieme al magistrato persero la vita anche la mogie e tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

 
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view post Posted on 19/5/2012, 11:59     +1   +1   -1
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Non può lasciarti altro che rabbia per questa simile bestialità, coloro che hanno compiuto il gesto spero che abbiano una morte lenta e dolorosissima
 
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pippOsvaldo
view post Posted on 19/5/2012, 13:10     +1   -1




Tanta rabbia, tanta tanta tanta
 
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L'Arciere Azzurro
view post Posted on 19/5/2012, 14:25     +1   -1




Attentato Brindisi: Coni, 1' di silenzio

CITAZIONE
(ANSA) - ROMA, 19 MAG - L'attentato di Brindisi tocca anche il mondo dello sport. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha infatti invitato le Federazioni sportive, le Discipline associate e gli Enti di promozione a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive previste nel weekend, per ricordare la studentessa morta nell'attentato avvenuto questa mattina davanti all'istituto Morvillo-Falcone di Brindisi.

 
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view post Posted on 19/5/2012, 15:33     +1   -1
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CITAZIONE (Gianlu™ @ 19/5/2012, 12:59) 
Non può lasciarti altro che rabbia per questa simile bestialità, coloro che hanno compiuto il gesto spero che abbiano una morte lenta e dolorosissima

io spero vivano fino a 120 anni in isolamento in prigione...
 
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superpippo9
view post Posted on 19/5/2012, 17:18     +1   +1   -1




Vorrei risentire Brindisino92 per avere sue notizie.
 
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L'Arciere Azzurro
view post Posted on 19/5/2012, 17:29     +1   -1




CITAZIONE (superpippo9 @ 19/5/2012, 18:18) 
Vorrei risentire Brindisino92 per avere sue notizie.

E' da tanto tempo che non si collega più ormai :(
 
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clark_33
view post Posted on 19/5/2012, 17:49     +1   -1




Non ce l'ha fatta la seconda ragazza, poveretta
 
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L'Arciere Azzurro
view post Posted on 19/5/2012, 17:51     +1   -1




Riposa in pace anima innocente!
 
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L'Arciere Azzurro
view post Posted on 20/5/2012, 00:22     +1   -1




brindisi-fiori-large

CITAZIONE
Il primo giro di lancette, le prime dodici ore da quando è avvenuto un crimine sono quelle più delicate per gli investigatori. Sono le ore in cui si devono scartare le prime ipotesi e, contemporaneamente, valutare quelle che possono portare alla soluzione del caso.

Vediamo allora a dodici ore dall’attentato alla scuola Morvillo di Brindisi su quale (poche) certezze possono contare gli inquirenti e quali (tanti) dubbi rimangono sul tappeto.

Bisogna partire dallo studio del movente, dalla sua individuazione per risalire ai responsabili.
Trattandosi di un fatto nuovo, una “prima assoluta” in terra di Puglia per dirla con un navigato investigatore della polizia, in queste ore si evita di sposare convintamente una pista rispetto ad un’altra. Polizia e Carabinieri, attraverso i loro migliori uomini di Sco (Servizio centrale operativo) e Ros (Raggruppamento operativo speciale), stanno seguendo in parallelo diversi dossier.

Il primo porta dritto alla criminalità pugliese, a chi a Brindisi e dintorni tiene le redini del malaffare. Di sicuro c’è la mancanza di segnali o di un escalation che avrebbe potuto far supporre il salto di qualità di stamattina. Nessuna traccia nelle carte dell’Antimafia, zero assoluto tra le “veline” dei servizi segreti.

Il nostro apparato di intelligence, gli 007 per capirci, non aveva raccolto alcuna allerta. E la tradizione dei nostri apparati di prevenzione ci dice che, anche solo un ipotetico pericolo, viene sempre segnalato a livello centrale. Non è stato questo il caso. La verità, dunque, è che nessuno si aspettava un atto ostile della criminalità o di chiunque altro nei confronti della società civile: nessuno, dai servizi segreti, aveva messo in guardia le istituzioni sul territorio né tantomeno era stata allertata la commissione parlamentare antimafia.

Lo ha detto chiaramente Alberto Maritati, già pubblico ministero in terra di Puglia e attuale senatore componente dell’Antimafia: “Stento a credere che possa essere stata la mafia a compiere l’attentato di Brindisi perché a noi componenti della Commissione antimafia non risultava alcun allarme o preallarme su rischi del genere”. Lo stesso Maritati ha notato: “Nemmeno in Medio Oriente, nemmeno in Palestina, che pure sono territori travagliatissimi, si è arrivati a colpire le scuole. Per questo mi viene anche in mente che si possa trattare di un attentato non voluto, di un progetto criminale andato oltre l’obiettivo prefissato”.

In queste prime, convulse ore sono stati rimessi in fila gli “avvenimenti” degli ultimi mesi sia sul fronte giudiziario sia su quello delle dinamiche interne alla malavita. Una sorta di cronologia necessaria per avere un quadro di riferimento.
L’attenzione si è focalizzata su Mesagne, su quanto accaduto nelle scorse settimane.
In particolare sull’attentato a Fabio Marini, presidente dell’associazione antiracket del posto, all’incendio della sua auto il 4 maggio.

Cinque giorni dopo arrivò la risposta: 16 arresti proprio a Mesagne con l’operazione battezzata “Die Hard” (Duro a morire) dal nome del film con Bruce Willis. Arresti contro esponenti criminali della zona, finiti in carcere per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione consumata e tentata, porto e detenzione illegale di arma da sparo, danneggiamento aggravato e incendio aggravato. L’attentato alla “Morvillo”, in questa chiave, potrebbe essere una vendetta. Oppure un messaggio trasversale: da qui lo studio di chi frequenta la scuola alla ricerca di eventuali connessioni con i fatti giudiziari più o meno recenti.

L’attentato, in breve, potrebbe essere opera non di un gruppo criminale ma solo di un parte. Le parole del procuratore di Lecce, Cataldo Motta, offrono in questo senso una riflessione importante quando afferma: ”Potrebbe non essere stata un’organizzazione mafiosa. In un momento in cui le organizzazioni mafiose locali sono alla ricerca di un consenso sociale, sarebbe un atto in controtendenza perché questo sicuramente aliena ogni simpatia nei confronti di chi lo ha commesso. Bisogna comunque chiedersi cui prodest, a chi interessa e se ne avvantaggia”.
Oramai archiviata la strada di una vendetta personale, oltre al privilegiato movente mafioso non viene accantonato quello che porta all’ambito anarco-insurrezionalista mentre è pressoché scartato quello puramente terroristico di qualsiasi matrice (interna o estera). Contro l’ipotesi anarchica giocano molti fattori: la scelta dell’obiettivo (colpire una scuola, studenti in particolare, che non rappresentano una minaccia né dei “nemici”) innanzitutto e poi la mancanza di una rivendicazione.

Per non lasciare nulla di inesplorato, però, gli investigatori della Digos locale stanno rileggendo i movimenti nell’area dell’antagonismo, gli eventuali contatti con altri esponenti in Italia e all’estero (in particolare greci).

Accanto al lavoro di analisi a tavolino e sul territorio, è fondamentale fissare al più presto dei punti fermi sul fronte della ricostruzione tecnica dell’attentato.
Per questo sono stati inviati a Brindisi gli esperti più affidabili della Scientifica, alcuni dei quali hanno trascorsi professionali nelle stragi di vent’anni fa. La principale domanda alla quale dovranno rispondere è: voleva una strage oppure l’attentato ha dispiegato effetti che sono andati oltre quelli che ci si era prefissati?

Per rispondere il primo quesito da risolvere è legato all’ordigno: bombole di gas innescate da un timer. Già, ma il timer (che pare indicasse le 7:55) era a sua volta legato a un comando a distanza?

Non è secondario, anzi. Da questa risposta si capirà il livello degli attentatori: basso se si sono affidati a un timer, elevato nel caso di un telecomando. Si dovrà capire dove era stato lasciato l’ordigno: in un cassonetto (che sarebbe stato spostato dal luogo dove solitamente si trovava) o sul muretto all’aperto accanto alla scuola? Gli esperti della Scientifica sono così affiancati dagli investigatori tradizionali che dovranno ricostruire attraverso qualsiasi mezzo (testimonianze, studio di registrazioni di telecamere della zona) il quadro intorno alla scuola Morvillo. E, se venisse accertato l’uso del telecomando, partirà anche una caccia telematica con il controllo dei cellulari che sono finiti nelle celle telefoniche della zona nelle ore precedenti lo scoppio.

Lo chiamano metodo Falcone, gli investigatori. E’ quello che lascia poco o nessuno spazio alle ipotesi, che non si lascia suggestionare da scenari suggestivi ma procede rigorosamente per gradi escludendo le ipotesi sulla base dei riscontri. E’ il metodo che ha sempre applicato Antonio Manganelli, che di Falcone fu uno dei più vicini collaboratori. Ed è il metodo che ha raccomandato di usare per i fatti di Brindisi.

ASSASSINI!
 
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view post Posted on 20/5/2012, 12:49     +1   -1
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Brindisi, l’identikit dei mandanti

Ci sono alcune cose strane che individuo con gli occhi di ex cronista di giudiziaria. Primo: la Sacra Corona Unita non ha interesse che la Puglia sia messa a ferro e fuoco dalle forze dell’ordine, disturbando i traffici di droga, di armi e gli altri interessi criminali del suo business. Quindi non credo sia il mandante. Secondo: l’attentato aveva l’obiettivo di fare notizia nel modo peggiore possibile, facedo una strage di ragazzi nel modo più barbaro. Anche questo, secondo me, non appartiene allo stile della Sacra Corona Unita. La criminalità pugliese ha sempre scelto un basso profilo. Non si hanno notizie di attentati clamorosi – di tale portata – provenienti da tale organizzazione.

Quindi il mandante va ricercato altrove. Si potrebbe ipotizzare che una tale strage sia nello stile della Mafia. La scuola porta il nome di Falcone, quindi si voleva inviare un messaggio ai vertici dello Stato. Ma anche in questo caso, c’è un’anomalia. Cosa Nostra non ha mai coinvolto i ragazzi in stragi di ampio respiro. L’attentato a Falcone e Borsellino fu eclatante, ma colpì magistrati e poliziotti. Sarebbe quindi una strana novità l’uccisione indiscriminata di ragazzi sedicenni.

Chi ha colpito sapeva che sarebbero potuti morire decine di studenti. Faceva parte del piano. Ma la Mafia ha obiettivi altrettanto clamorosi per lanciare i suoi messaggi e la sua sfida. Poteva far saltare in aria un tribunale, oppure uccidere un poltico di rilievo nazionale. Avrebbe ottenuto lo stesso risultato di sdegno e altrettanta visibilità. Invece hanno scelto una scuola. I ragazzi. Il cambiamento.

Oggi il cambiamento in Italia si sta manifestando attraverso i giovani a la Rete. La politica dal basso – che scuote i palazzi del potere – usa Internet. Se tale cambiamento si dovesse propagare sul piano nazionale, l’intreccio politica-mafia sarebbe in pericolo. Quindi i mandanti sono da cercare in pezzi deviati dei poteri dello Stato, che da anni hanno stretto un patto con le grandi organizzazioni criminali. Chi ha piazzato le bombe davanti a una scuola lo ha fatto tenendo all’oscuro la Sacra Corona Unita. È gente spietata che si è infiltrata nel terriorio pugliese. La scelta di usare bombole del gas rende poi difficile rintracciare la provenienza di un eventuale esplosivo. Quindi anonimato assoluto. Tracce zero.

Ho l’impressione che i mandanti siano i membri di quella Cupola Nera – composta da massoneria, politica corrotta, pezzi deviati dei servizi segreti e finanza speculativa – che da decenni tiene in scacco l’Italia. Il cambiamento sta scuotendo le fondamenta del loro potere. Si sentono minacciati. E quindi loro minacciano. Nel modo più feroce possibile.


bisogna riflettere...
 
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~Matrix
view post Posted on 20/5/2012, 14:04     +1   -1




Sembra che il pezzetto di sterco molle che ha azionato il telecomando sia stato ripreso dalle talecamere di sicurezza.

CITAZIONE (clark_33 @ 19/5/2012, 18:49) 
Non ce l'ha fatta la seconda ragazza, poveretta

Falso, è ancora viva, anche se grave...
 
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Rikµ
view post Posted on 20/5/2012, 14:17     +1   -1




CITAZIONE (JàÇkFÍSH @ 19/5/2012, 16:33) 
CITAZIONE (Gianlu™ @ 19/5/2012, 12:59) 
Non può lasciarti altro che rabbia per questa simile bestialità, coloro che hanno compiuto il gesto spero che abbiano una morte lenta e dolorosissima

io spero vivano fino a 120 anni in isolamento in prigione...

Sono d'accordo. Si dice che sia opera della mafia...
 
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pippOsvaldo
view post Posted on 20/5/2012, 14:18     +1   -1




CITAZIONE (Rikµ @ 20/5/2012, 15:17) 
CITAZIONE (JàÇkFÍSH @ 19/5/2012, 16:33) 
io spero vivano fino a 120 anni in isolamento in prigione...

Sono d'accordo. Si dice che sia opera della mafia...

no, si dice che non centri proprio nulla invece.
 
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~Matrix
view post Posted on 20/5/2012, 14:24     +1   -1




CITAZIONE (Rikµ @ 20/5/2012, 15:17) 
CITAZIONE (JàÇkFÍSH @ 19/5/2012, 16:33) 
io spero vivano fino a 120 anni in isolamento in prigione...

Sono d'accordo. Si dice che sia opera della mafia...

La mafia va esclusa fin dall'inizio secondo me: che motivo avrebbero di ordire un attentato senza scopo? Non rientra nei loro piani... anzi, vi dirò di più: la feccia che ha commesso tutto o viene trovato subito dalle forze dell'ordine, o lo troveranno ammazzato.
 
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28 replies since 19/5/2012, 10:05   428 views
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