Formazione tecnica: L'importanza dell'1 contro 1 nella formazione del calciatore

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view post Posted on 1/8/2011, 09:33     +1   -1




Autore: Julio Garganta | Fonte: AIAC

Nell’insegnamento e nell’allenamento calcistico l’intervento è diretto allo sviluppo di competenze nell’ambito di tre domini: quello cognitivo (il sapere), sociale (saper relazionarsi, saper essere) e tattico-tecnico (saper fare). L’ambito della formazione tattico-tecnica costituisce l’argomento della trattazione che segue. Il fatto che si dica tattico-tec-nica e non tecnico-tattica presuppone,in questo ambito, una concezione che intende il gioco come un insieme di comportamenti che sottostanno ad un’idea tattica o, se vogliamo, ad un modello o una concezione di gioco. Di fatto, nel calcio il primo problema che si pone a chi lo pratica è, prima di tutto, di natura tattica e strategica poiché bisogna sapere il da farsi prima di escogitare il modo di farlo. Il modello di gioco: un punto di riferimento indispensabile Senza idea, o un modello, non si può insegnare od allenare in una maniera coerente e ciò in quanto, come si suol dire, non si può colpire un bersaglio che non esiste. La prima grande problematica che si presenta è, intanto, il definire e situare l’ambito nel quale vogliamo addentrarci. Questo implica la definizione di come vogliamo giocare e, di conseguenza, la necessità di evidenziare le principali linee di condotta cui ci dobbiamo attenere nel conseguimento dell’efficacia del rendimento dei giocatori e dell’intera squadra. Il gioco costituisce il miglior fondamentale nel processo di insegnamento e di allenamento dei più giovani. Tuttavia,non ci interessa un gioco qualsiasi ma bensì un gioco che sia l’espressione di comportamenti che individuiamo come positivi o auspicabili, a partire dai quali il giocatore costruisce la sua cultura sportiva fondata sui principi offensivi e difensivi del gioco. In questo ambito si dimostra indispensabile la formulazione di un modello di gioco che non sia niente altro che un insieme di idee e di punti di riferimento fondamentali, in relazione ai quali si facciano poi riferire i comportamenti. La definizione di un modello consentirà pertanto di:
- caratterizzare il livello dei praticanti;
- stabilire gli obiettivi per l’apprendimento e l’allenamento;
- determinare l’evoluzione dei praticanti;
- determinare l’efficacia dei programmi di apprendimento ed allenamento. La particolarità dell’1 contro 1 Il gioco del calcio si realizza a partire dal confronto di due squadre, per cui esistono vari giochi all’interno del gioco, il che significa che esistono all’interno di esso vari piani di confronto. Per di più, il gioco è una sequenza di sequenze che risultano da diverse situazioni di 1 contro 1, 2 contro 1, 3 contro 3 e di altre la cui logica configura i vari livelli della tattica: ovvero la tattica individuale, la tattica di gruppo e la tattica collettiva. Nel contesto del calcio attuale, la situazione di confronto individuale (1 contro 1) va acquisendo un’importanza crescente in quanto:
- consente, dal punto di vista dell’attacco, di indurre delle perturbazioni quando ci si trova in condizioni numeriche e spaziali di equilibrio;
- consente, dal punto di vista difensivo, attraverso l’adozione del marcamento ad uomo, di dissuadere od annullare le azioni condotte a livello individuale dagli attaccanti che tentano di provocare delle perturbazioni nell’equilibrio tra attacco e difesa. Nell’ambito della formazione del calciatore, la situazione offerta dall’1 contro 1 costituisce ancora una forma prioritaria nell’apprendimento dell’attitudine e dei principi difensivi, riguardando il modo di porsi del difensore nei confronti dell’avversario relativamente alla posizione della palla e della zona da difendere. Quando facciamo riferimento all’1 contro 1 vogliamo conglobare le situazioni che si rifanno alle iniziative individuali con opposizione diretta dell’avversario, pertanto la situazione di 1 contro 1 deve essere prospettata in accordo con le sue differenti forme di espressione nel gioco. In questo ambito si considerano due differenti situazioni, ad entrambe delle quali competono compiti particolari:
- quella di possesso di palla;
- quella di non possesso di palla
L’1 contro 1 nella prospettiva d’attacco. Nella situazione di attacco, mediante l’1 contro 1, si cerca di creare un vantaggio nei confronti del difensore diretto per avvicinarsi alla porta e poter concludere. Si deve privilegiare l’1 contro 1 in situazione d’attacco nelle seguenti circostanze:
- in qualunque caso esista una situazione di equilibrio tra gli attaccanti ed i difensori;
- qualora non si creino linee di passaggio,
- nel caso in cui il difensore diretto commetta un errore difensivo.
Per risultare efficace il giocatore deve rispettare le seguenti regole:
- ricevere la palla e mettersi inrelazione con la porta avversaria;
- indirizzare il difensore collocandosi in posizione di tripla minaccia (passaggio, conduzione, tiro);
- portarsi velocemente in direzione d’attacco.
L’1 contro 1 nella prospettiva difensiva
Nella prospettiva della difesa mediante la situazione di 1 contro 1 si vuol annullare il vantaggio (spazio temporale) creatosi per l’attaccante diretto, impedendogli di avvicinarsi alla porta, di effettuare un passaggio penetrante o di concludere a rete. Quando privilegiare l’1 contro 1 in difesa:
- in ogni caso in cui l’avversario diretto sia in possesso di palla;
- quando l’avversario diretto abbia creato una linea di passaggio pericolosa (cioè in profondità) o si sia messo in condizione di tirare in porta.
Per risultare efficace il giocatore deve rispettare le seguenti regole:
- collocarsi tra l’avversario diretto, la palla e la porta, avvicinandosi
il più possibile all’avversario quanto più esso si approssima alla porta;
- fissare l’attaccante dirigendo la posizione degli appoggi (i piedi) in modo da chiudere il corridoio centrale e, così facendo, condurre l’avversario verso la fascia laterale;
- contrastare (ritardando) l’azione dell’attaccante nell’intento di permettere il recupero difensivo.
Insegnamento ed allenamento della situazione di 1 contro 1 L’insegnamento e l’allenamento della situazione di 1 contro 1 nella fase di formazione del calciatore presentano, come avviene con altri aspetti, dei vantaggi e degli svantaggi.
I vantaggi:
- promuove l’iniziativa individuale;
- aumenta il senso di responsabilità, di determinazione e di fiducia personale;
- consente un passaggio dal semplice al complesso nell’ambito dell’azione difensiva;
- sviluppa l’iniziativa offensiva.
Gli svantaggi:
- se non ben condotto può indurre l’allievo all’individualismo con esiti molto ridotti o addirittura negativi;
- richiede molto impegno nell’apprendimento del controllo di palla;
- può risultare molto impegnativo da un punto di vista atletico.
Ci sono tuttavia delle regole fondamentali da rispettare:
- l’1 contro 1 a tutto campo non deve mai mettere a rischio la fluidità e continuità del gioco (aspetto questo da prendere in considerazione già nelle prime fasi di apprendi-mento);
- in fase offensiva si deve privilegiare l’1 contro 1 solo nel caso in cui non vi siano compagni smarcati o comunque in posizione più favorevole;
- attuare l’1 contro 1 ma non pensare soltanto all’1 contro 1;
- l’1 contro 1 è sconsigliabile nei settori più arretrati della propria metà campo.
Affinché l’insegnamento e l’allenamento al gioco risultino efficaci devono essere comunque soddisfatte alcune esigenze di carattere generale quali:
- riprodurre le situazioni di gioco reale altrimenti l’allenamento stesso perde di significato;
- massima attenzione alla organizzazione del gioco dal punto di vista del posizionamento del giocatore
sul terreno di gioco in relazione alle differenti situazioni: possesso o non possesso di palla;
- curare il giusto equilibrio tra velocità e precisione nell’esecuzione delle abilità tattico-tecniche specifiche;
- raccomandare il passaggio dalla attenzione visiva centrale della palla all’ambiente di gioco (coinvolgi-mento);
- rimarcare sempre l’utilità delle abilità tecniche solo se collegate con il contesto generale del gioco, privilegiando quelle che prevedono una valenza di tipo tattico;
- utilizzare di preferenza situazioni accessibili ma non ridondanti, ovvero il grado di difficoltà non deve eccedere la capacità individuale né risultare troppo facile;
- completare le situazioni di gioco 1 contro 1 con situazioni di scelta multipla per arricchire la cultura tattica individuale;
- considerare il 3 contro 3 come struttura minima in grado di riprodurre la logica del gioco collettivo in quanto permette di mettere in relazione la presenza di un portatore di palla e di due potenziali ricevitori del passaggio. Ciò consente il passaggio dalla scelta binaria a quella multipla conservando la nozione di gioco senza la palla.
Conclusioni
Pur ribadendo l’importanza dell’1 contro 1 si deve tuttavia tener presente che ciò rappresenta solo una tra le varie forme di gioco. Perciò, nella costruzione degli esercizi, risulta particolarmente utile prescrivere schemi di complessità crescente prestando attenzione a tre aspetti fondamentali:
- mettere sempre in relazione/opposizione le due fasi del gioco, l’attacco e la difesa;
- rimarcare l’indivisibilità dei vari fattori di gioco;
- puntare sempre e comunque alla finalizzazione del gioco.
Fatti salvi questi tre punti basilari, l’1 contro 1 potrà rivelarsi un efficace mezzo difensivo ed offensivo di cui sia il singolo giocatore che l'intera squadra potranno avvalersi.
 
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