Divina Commedia: Riassunto Dei Canti Inferno

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[-Tanuzzo-]
view post Posted on 18/9/2007, 10:22     +1   -1




Inferno

Canto I

Dante si smarrisce nell' oscura selva dei suoi errori e peccati. Quando spera di poter salire sulla cima di un colle e rivedere la luce del sole, il cammino gli è sbarrato da tre fiere, simboleggianti lussuria, superbia ed avarizia, ed è costretto a retrocedere. Gli appare Virgilio, il suo modello di poeta, che lo invita a seguire un'altra strada: occorre attraversare il regno degli inferi, e poi il Purgatorio. Poi Dante potrà ascendere al Paradiso, dove Virgilio, non essendo stato battezzato, dovrà lasciarlo ad un' altra guida.
Canto II

Virgilio rassicura Dante, e gli racconta di essere stato inviato sulla terra da Beatrice, che lo ha pregato di soccorrere il suo amico in grave pericolo. Beatrice a sua volta era stata mandata dalla Vergine (la Grazia preveniente) e da Lucia (la Grazia illuminante). Virgilio e Dante si addentrano nella selva.
Canto III

I due poeti arrivano alla porta dell'inferno, dove una scritta invita ad abbandonare ogni speranza a chi sta per entrare. Nel vestibolo stanno gli ignavi, tra cui papa Celestino V, e gli angeli rimasti neutrali quando Lucifero si ribellò. Sulla riva dell'Acheronte, Caronte, che traghetta le anime dei dannati, non vuole fare passare un vivo, ma Virgilio gli intima di non andare oltre la volontà del cielo. Subito dopo si avverte una scossa di terremoto e Dante sviene.
Canto IV

Dante si risveglia nel Limbo, dove stanno i non battezzati privi di colpe. Virgilio lo conduce ad un castello luminoso, al cui interno lo salutano Orazio, Ovidio e Lucano. In un prato verde all'interno delle mura sono radunati gli "spiriti magni", tra cui Enea, Ettore, Cesare, Aristotele, Platone e Cicerone. I poeti si allontanano dal Limbo nell'oscurità.
Canto V

All' entrata del secondo cerchio Minosse assegna ai peccatori il luogo in cui sconteranno la loro pena. Al suo interno gli spiriti dei lussuriosi sono trascinati da una tempesta incessante. Paolo e Francesca, amanti infelici uccisi dal marito di lei, raccontano a Dante la loro storia; questi si commuove e sviene nuovamente.
Canto VI

Il terzo cerchio, custodito dal cane tricipite Cerbero, è quello dei golosi. Essi stanno sdraiati nel fango sotto un pioggia di neve, grandine e acqua sporca; uno di loro, Ciacco, predice a Dante la vittoria dei Neri fiorentini sui Bianchi.
Canto VII

Il quarto cerchio, custodito dal demone Pluto, il dio greco della ricchezza, è quello degli avari e dei prodighi, condannati a spingere col petto pesanti macigni. Dante e Virgilio giungono poi alla palude dello Stige, in cui sono immersi iracondi ed accidiosi. I primi si percuotono e mordono a vicenda, i secondi giacciono sotto la superficie.
Canto VIII

Flegiàs traghetta i poeti attraverso lo Stige; Dante apostrofa violentemente l'odioso fiorentino Filippo Argenti. I due poeti sbarcano di fronte alla città infernale di Dite, ma i diavoli che la abitano sbarrano le porte impedendo loro di entrare.
Canto IX

Sulle torri delle città appaiono le Erinni, che chiamano Medusa affinché tramuti Dante in pietra. Interviene però un messo celeste, che apre le porte di Dite e fa entrare i poeti. All'interno delle mura, gli eretici giacciono in sepolcri infuocati posti in una pianura sconfinata.
Canto X

Uno dei dannati, Farinata degli Uberti, riconosce Dante e lo chiama a sé; egli avverte il poeta che il suo ritorno a Firenze sarà molto travagliato. Da un altro sepolcro Cavalcante de' Cavalcanti chiede a Dante notizie del figlio Guido. Poi i due poeti riprendono il cammino.

Inferno

Canto XI

Davanti ai due poeti si apre un abisso puzzolente. Virgilio spiega a Dante la struttura del basso inferno: esso è formato da tre cerchi, in cui si puniscono rispettivamente i violenti, i fraudolenti e gli incontinenti. Questi ultimi sono coloro che stanno fuori dalla città di Dite, data la minore gravità del loro peccato; i due viaggiatori si trovano ora invece dove sono punite le altre due categorie.
Canto XII

Siamo nel primo girone del settimo cerchio, custodito dai Centauri. Qui i violenti contro il prossimo giacciono nel Flegetonte, un fiume di sangue bollente. Il centauro Nesso mostra a Dante alcuni dei dannati, tra cui Alessandro Magno, Guido di Monfort, Attila e Pirro.
Canto XIII

Nel secondo girone, custodito dalle Arpie, stanno i violenti contro se stessi, ovvero i suicidi, tramutati in piante, e gli scialacquatori, inseguiti e morsi da cagne affamate. Dante strappa un ramoscello da una pianta, che comincia a parlare: è Pier delle Vigne, che prega Dante di riabilitare la sua memoria.
Canto XIV

Nel terzo girone, in un deserto infuocato, i violenti contro Dio nella persona, ovvero i bestemmiatori, sono sdraiati a terra sotto una pioggia di fuoco; tra essi c'è il gigante Capaneo. Dante e Virgilio arrivano alla sorgente del Flegetonte, e qui il secondo spiega al primo l'origine dei fiumi infernali.
Canto XV

Sopraggiunge una schiera di violenti contro Dio nella natura, cioè di sodomiti. Tra di loro c'è l'antico maestro di Dante, Brunetto Latini, che raccomanda a Dante la propria opera letteraria, il "Tesoro", e gli preannuncia le sue future sofferenze.
Canto XVI

Dante è riconosciuto da tre fiorentini, che gli chiedono se sono vere le brutte notizie su Firenze apprese da un dannato appena arrivato all'inferno, Guglielmo Borsiere; Dante risponde con un'aspra invettiva contro la corruzione della propria città. Proseguendo nel viaggio, i due poeti arrivano all'abisso in cui precipita il Flegetonte, e vedono salire da esso un orribile mostro: Gerione, simbolo della frode.
Canto XVII

Gerione custodisce il terzo girone, quello dei violenti nell'arte, cioè usurai, seduttori e adulatori. I primi siedono al limite del deserto, presso l'abisso, con al collo delle borse recanti lo stemma della loro famiglia. Dante e Virgilio salgono in groppa a Gerione che li porta al fondo dell'abisso.
Canto XVIII

Si giunge all'ottavo cerchio, "Malebolge": è un pozzo diviso in dieci bolge concentriche. Nella prima ci sono i ruffiani, tra cui Giasone; nella seconda gli adulatori, tra cui Alessio Interminelli e la cortigiana Taide.
Canto XIX

Nella terza bolgia i simoniaci sono conficcati a testa in giù nella pietra; lingue di fuoco bruciano loro le piante dei piedi. Dante ne interroga uno, papa Niccolò III; questi scambia il poeta per Bonifacio VIII, che dovrebbe prendere il suo posto nella buca spingendolo più in basso, ed inveisce contro di lui. Dante pronuncia un discorso contro i papi simoniaci.
Canto XX

Nella quarta bolgia gli indovini camminano piangendo con il viso ritorto all'indietro dalla parte del dorso; tra essi Anfiarao e Tiresia.
Inferno

Canto XXI

Nella quinta bolgia i diavoli Malebranche tormentano i barattieri immersi nella pece bollente. Virgilio chiede di parlare con un diavolo; si fa avanti Malacoda, al quale Virgilio spiega il motivo del viaggio di Dante. Malacoda gli fornisce una scorta di dieci diavoli.
Canto XXII

Il barattiere Ciampolo di Navarra rivolge la parola a Dante; i diavoli tentano di uncinarlo, ma egli fugge tuffandosi nella pece. Due diavoli, Alichino e Calcabrina, si azzuffano rinfacciandosi la mancata preda e cadono nella pece. Dante e Virgilio approfittano del trambusto per fuggire.
Canto XXIII

Con i diavoli alle calcagna, Virgilio prende Dante in braccio e si cala nella sesta bolgia, dove gli ipocriti camminano sotto pesanti cappe di piombo dorato. Crocifisso a terra c'è Caifa.
Canto XXIV

Nella settima bolgia i ladri sono continuamente assaliti da torme di serpenti; tra essi Vanni Fucci, che con rabbia predice a Dante la sconfitta dei Bianchi e l'esilio futuro.
Canto XXV

Vanni Fucci rivolge a Dio un gesto osceno; immediatamente un serpente lo immobilizza e sopraggiunge il centauro Caco. I due poeti assistono a numerose trasformazioni di ladri in serpenti e di serpenti in ladri.
Canto XXVI

Dante pronuncia una nuova invettiva contro Firenze, poi lui e Virgilio passano nell'ottava bolgia, dei consiglieri fraudolenti; essi vagano senza riposo avvolti da una fiamma. In una fiamma biforcuta sono avvolti due dannati, Ulisse e Diomede; il primo racconta la storia del suo ultimo viaggio e della sua morte.
Canto XXVII

Dante incontra l'anima di Guido da Montefeltro, che un diavolo disputò con successo a S. Francesco.
Canto XXVIII

Nella nona bolgia stanno i seminatori di discordia, mutilati dalla spada di un diavolo. Tra essi ci sono Maometto e Bertrando del Bornio, che cammina tenendo in mano la sua testa mozzata.
Canto XXIX

Dopo l'incontro con Geri del Bello, un parente di Dante, i due poeti passano nella decima bolgia, quella dei falsari; tra essi gli alchimisti sopportano scabbia e lebbra.
Canto XXX

La rabbia colpisce invece i falsatori della persona, tra cui Gianni Schicchi e Mirra. Seguono poi i falsari di moneta colpiti dall'idropisia: tra essi Mastro Adamo. Infine i falsatori di parola, che sopportano la febbre: Dante scorge in mezzo a loro l'anima del greco Sinone.
Canto XXXI

Custodi del nono cerchio sono i Giganti, incatenati ed immersi fino alla vita nel pozzo infernale. Anteo però è slegato e può prendere in mano i viaggiatori e depositarli sul fondo, costituito dal lago ghiacciato di Cocito.
Canto XXXII

Cocito è diviso in zone: nella Caina i traditori dei parenti stanno immersi nel ghiaccio fino al capo, tenuto abbassato; nella Antenora i traditori della patria hanno invece il capo rivolto in alto: tra essi Bocca degli Abati e Gano di Maganza. Dante vede un dannato che rode la testa di un altro, e chiede a Bocca il nome di entrambi.
Canto XXXIII

Il dannato che rode la testa all'altro è il conte Ugolino della Gherardesca, la sua vittima l'arcivescovo Ruggeri. Dante e Virgilio passano poi nella zona detta Tolomea, dove i traditori degli amici tengono il capo talmente all'insù che le lacrime gli si congelano sugli occhi: tra essi frate Alberigo e Branca Doria.
Canto XXXIV

L'ultima zona di Cocito è la Giudecca, dove i traditori dei benefattori sono completamente immersi nel ghiaccio. Ora Dante e Virgilio sono di fronte a Lucifero, infisso nel ghiaccio dalla vita in giù. Esso ha tre teste, e ciascuna delle tre sue bocche dilania un peccatore: la prima Giuda, la seconda Bruto, la terza Cassio. I due poeti si aggrappano al corpo di Lucifero e lo ridiscendono, passando nell'emisfero terrestre meridionale. Attraverso uno stretto budello riescono a ritornare in superficie in corrispondenza degli antipodi.

 
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Ghandi
view post Posted on 8/12/2007, 16:14     +1   -1




Sei stato molto bravo, ma con tutto il rispetto ora metto alcuni canti un po' più approfonditi.


INFERNO

CANTO 3
GLI IGNAVI
Gli ignavi sono tutti coloro non presero mai posizione in vita e che sperano una seconda morte dato che invidiano gli altri.
La legge del contrappasso: in vita evitarono responsabilità e non seguirono ideali,ora corrono nudi dietro una bandiera punti da vespe e mosconi e ai piedi ci sono vermi che mangiano il loro sangue che cola.

CANTO 5
MINOSSE
Minosse si trova nel secondo cerchio. Minosse è il figlio di Giove e Europa è giusto e severo re di Creta. Minosse ha una coda e giudica tutti i dannati a secondo dei giri che fa con la coda. Più giri fa, più la condanna è grave. I peccatori vanno davanti a Minosse e confessano i loro peccati.
Arrivano Dante e Virgilio e Minosse li guarda con aria di avvertenza;
Minosse domanda a Dante perchè stava qui e Virgilio risponde che è per volere divino, allora Minosse li fa passare.

PAOLO E FRANCESCA
Nel primo cerchio c’è un’eterna bufera, la bufera che trascina le anime senza far riposare loro: sono i lussuriosi.
Nel secondo cerchio Dante chiede di parlare con le anime prave. Paolo Malatesta e Francesca da Rimini si avvicinano a lui e Francesca comincia a raccontare la loro storia. Francesca nasce a Rimini figlia di Guido Polente, signore di Ravenna,
e per ragioni politiche sposò il gobbo Gianciotto Malatesta, fratello di Paolo.
Francesca però pensava di essersi sposata con il fratello, poiché era stato mandato in nome di Gianciotto e i due si sono innamorati con la lettura di Lancillotto e Ginevra. Quando si guardarono i loro volti impallidirono e quando arrivarono al punto in cui Lancillotto bacia Ginevra anche i due ragazzi si baciano con passione, ma dopo verranno uccisi da Gianciotto. Durante il racconto Dante sviene per la compassione.

CANTO 6
CERBERO
Cerbero si trova nel terzo cerchio. E’ una fiera con tre teste e squarta, graffia e fa assordare i golosi che sono sdraiati nel fango.
Legge del contrappasso: In vita essi amarono troppo i cibi raffinati e ora sono condannati e essere con la testa nel fango puzzolente.
Cerbero, a vedere Dante e Virgilio, mostra i suoi denti e Virgilio prende del fango e glielo getta nelle sue fauci. Tutti giacciono nel fango tranne uno e rivolgendosi ai due chiede se lo riconoscono, sfortunatamente però i poeti non lo riconoscono e pregano di svelargli loro la sua identità. Disse che era soprannominato Ciacco
E sentendo che era fiorentino chiede a Dante che fine abbiano fatto i fiorentini.
Dante rispose che i Neri cacciarono i Bianchi e dopo i Bianchi cacceranno i Neri.
Finito questo, si sdraiò nel fango senza più rialzarsi fino al giorno del giudizio universale.

CANTO 7
AVARI E PRODIGHI
Gli avari e i prodighi spingono macigni, simbolo della ricchezza, tra due schiere opposte rimproverandosi a vicenda.
Legge del contrappasso: in vita si affiancarono per amor del denaro, ora spingono macigni, simbolo della ricchezza.
Non riconobbero le proprie colpe: molti erano vescovi e papi che si interessarono alla ricchezza.

CANTO 8
IRACONDI E ACCIDIOSI
Iracondi e accidiosi sono immersi nella palude “Stigia” e gli iracondi si lamentano confessando le loro colpe.
Legge del contrappasso: in vita gli iracondi hanno fatto soffrire gli altri ora si percuotono . Gli accidiosi che non seppero apprezzare la bellezza della loro vita , ora sono immersi sempre nella stessa palude e non possono più vedere nulla.

CITTA’ DI DITE – CANTO 10
I due poeti sbarcano di fronte alla città infernale di Dite, ma i diavoli che la abitano sbarrano le porte impedendo loro di entrare. Sulle torri delle città appaiono le Erinni, che chiamano Medusa affinché tramuti Dante in pietra. Interviene però un angelo celeste, che apre le porte di Dite e fa entrare i poeti. All'interno delle mura, gli eretici giacciono in sepolcri infuocati posti in una pianura sconfinata. Uno dei dannati, Farinata degli Uberti, riconosce Dante e lo chiama a sé; egli avverte il poeta che il suo ritorno a Firenze sarà molto travagliato. Da un altro sepolcro Cavalcante de' Cavalcanti chiede a Dante notizie del figlio Guido. Poi i due poeti riprendono il cammino.

CANTO 26
ULISSE E DIOMEDE
Dante e Virgilio arrivano all’ottava bolgia dell’ottavo cerchio dove si trovano i fraudolenti che vagano avvolti in una fiammella.
Legge del contrappasso: avvolsero gli altri con l’inganno, adesso sono avvolti da fiammelle.
Fra i dannati incontrano Ulisse e Diomede, eroi presenti nelle opere di Virgilio.
Virgilio chiede a Ulisse come sia morto e l’eroe gli risponde raccontando il suo ultimo viaggio: quando si allontanò da Circe, nessun affetto l’avrebbe contrastato a viaggiare. Allora con una nave e i suoi fedeli uomini partì.
Arrivato alle Colonne d’Ercole, egli incominciò a incitare i compagni dicendo che erano nati per vivere nella conoscenza e nella virtù. Rincuorati, continuarono il loro viaggio. Erano trascorsi 5 mesi, quando videro una montagna: si rallegrarono, ma presto la felicità si trasformò in disperazione poiché sotto di loro si formò un turbine che li risucchiò e uccise.

CANTO34
LUCIFERO
Virgilio avverte Dante che fra poco incontreranno Lucifero. Infatti il sommo poeta, alla vista del Diavolo, quasi muore dalla paura dato che è immenso, con tre teste e con 6 ali. Con ogni testa Lucifero maciulla con la sua bocca tre grandi traditori: Giuda, Bruto e Cassio. Intanto sta cominciando la notte ed essi sono pronti a lasciare l’Inferno. I due poeti si aggrappano così ai peli di Lucifero e iniziano la salita. Quando arrivano al bacino del mostro, essi si capovolgono e Dante rimane dubbioso. Virgilio lo fa rialzare e spiega a Dante che tutto questo è dovuto al passaggio da un emisfero all’altro.
Entrano in un passaggio stretto, salgono su una burella scura ed arrivano sulla terra ferma e guardano le stelle dopo tanto tempo.
 
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nami.chan
view post Posted on 2/4/2008, 18:03     +1   -1




bravi entrambi ^^
 
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beto100
view post Posted on 5/5/2008, 18:24     +1   -1




A casa mia ci sono altri canti.
 
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andreaas92
view post Posted on 27/4/2012, 18:04     +1   -1




grz
 
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4 replies since 18/9/2007, 10:22   61088 views
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