Hunter "El Pulga" |
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| CITAZIONE Ci sarebbe "una brutta storia" alla base delle (ostinate) mancate convocazioni in nazionale di Antonio Cassano da parte del ct Marcello Lippi. La clamorosa denuncia arriva da Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria. Intervistato da Radio Capital in merito all'esclusione azzurra del fantasista, il petroliere ha detto: "Cassano ha una spiegazione che conosco anch'io di cui non intendo parlare. Io con Lippi non ho mai parlato, non mi sono mai permesso di parlare di Cassano. Può darsi che un giorno venga fuori questa storia, e sarà una storia molto molto brutta".
Quindi le motivazioni tecniche e psicologiche sempre indicate dal ct sembrano nascondere un mistero. Perché, dunque, Cassano non gioca in Nazionale? Quale sarebbe questa presunta storia molto molto brutta? Magari Garrone è andato oltre le sue stesse intenzioni?
Di sicuro Abete, come si chiede giustamente anche il Corriere dello Sport, di fronte a una denuncia del genere, non può continuare a far finta di nulla. La Federcalcio ha il dovere di fare chiarezza. La gente vuole sapere perché non può godersi Cassano azzurro. La gente deve sapere perché non gioca. CITAZIONE Samp, precisazione di Garrone sulle sue dichiarazioni
Dopo alcune dichiarazioni rilasciate ieri a Radio Capital dal Presidente Garrone, si è alzato un polverone circa la mancata convocazione di Antonio Cassano in Nazionale da parte di Marcello Lippi. Secondo quanto riportato in data odierna dal Corriere dello Sport, Garrone avrebbe fatto intendere che ci sarebbe una storia molto brutta tra Lippi e Cassano. Queste le parole rilasciate dal Presidente a Radio Capital e riportate stamane sul quotidiano sportivo: "Cassano ha una spiegazione che conosco anch'io di cui non intendo parlare. Io con Lippi non ho mai parlato, non mi sono mai permesso di parlare di Cassano. Può darsi che un giorno venga fuori questa storia, e sarà una storia molto molto brutta". Non si è però fatta attendere la risposta del Presidente che, sul sito ufficiale della Sampdoria, ha precisato: "In relazione alla prima pagina odierna del "Corriere dello Sport - Stadio" in cui si fa riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate dal sottoscritto in data lunedì 2 novembre all'emittente "Radio Capital", intendo precisare come non esiste - per quanto di mia conoscenza - nessun fatto grave o dietrologia d'alacun genere dietro le mancate convocazioni di Antonio Cassano nella nostra Nazionale. Il C.t. Marcello Lippi, nell'esercizio delle sue funzioni che peraltro rispetto in toto, ha l'autorità di chiamare in maglia azzurra chi logicamente meglio crede e reputa maggiormente funzionale al suo progetto.Già in passato ho in più di una occasione manifestato il mio dispiacere nel non vedere il nostro Antonio tra i convocati in azzurro. Questo pensando e riferendomi a ciò che il ragazzo ha saputo esprimere sul campo nelle sue stagioni con la maglia della Sampdoria. Le frasi da me rilasciate a "Radio Capital" avevano il solo intento – dietro precisa domanda - di cercare di comprenderne il motivo, qualora davvero ne sussistesse alcuno, delle scelte del Ct in merito. Questo sottolineando per l'ennesima volta come forse queste potessero essere condizionate da malelingue capaci, negli ultimi mesi, di gettare ombre sui comportamenti di Antonio.E proprio per questo oggi provo rammarico pensando a come il mio pensiero, peraltro espresso più da amante del calcio che da addetto ai lavori, possa aver scatenato un tale putiferio mediatico. Non era certo mia intenzione mettere in difficoltà la Federazione, Lippi o lo stesso Cassano. Alla nazionale italiana siamo tutti molto affezionati e ne siamo tutti tifosi, proprio per questo tutti gli argomenti che gravitano attorno ad essa scatenano un'attenzione ed una morbosità forse troppo spesso esagerata".
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