Sky: tutto Adriano a "Special100one"
Venerdì, 20 Febbraio 2009 17:56:10
MILANO - Trenta minuti solo nerazzurri su Sky Sport. Il canale satellitare dedica una lunga e ricca parentesi dei suoi programmi all'Inter. La trasmissione, dal titolo "Special100one", va in onda ogni venerdì alle ore 18.30 (e in replica a mezzanotte) sul canale 201. Nella puntata odierna di "Special100one", oltre all'attualità in vista di Inter-Bologna, un'intervista al brasiliano Adriano.
Adriano: che significato ha per lei la rete nel derby?
"Ha significato tanto. Ero in nazionale e Mourinho mi diceva che suo figlio andava a giocare con la mia maglia e che era impazzito per me, allora ho pensato che se avessi fatto gol nel derby glielo l'avrei dedicato. Per me è una soddisfazione avere il figlio di un mio allenatore che fa il tifo per me, è una cosa importante. E Mourinho è stato carino con me anche dopo perché mi ha detto che ho fatto felice il figlio e la moglie. Io gli ho spiegato che non l'ho fatto per fargli vedere che sono uno tranquillo, solo perché voglio bene a quelli che mi vogliono bene".
Quanto senso di riconoscenza verso Mourinho c'era da parte sua?
"All'inizio c'era qualche problema, ma più che punirmi lui desiderava stimolarmi. Dopo abbiamo parlato tantissimo perché sapeva che che cosa potevo fare per la squadra, era una normale discussione tra uomini e alla fine è andata bene".
Fissiamo una data: 2 gennaio 2009. Lei è ritornato a Milano e, da quel momento, solo cose positive...
"Mi ha aiutato tantissimo lavorare bene e seriamente durante la settimana. Ho ritrovato di nuovo la serenità in campo e negli allenamenti, credo che questo mi abbia aiutato".
E quale è stata la sua sensazione?
"Sinceramente non lo so. Adesso la mia famiglia è in Italia: mia madre mi diceva che, anche quando facevo bene, tutti parlavano male di me e non ne capiva il motivo. Pensava chissà che cosa avessi fatto a chi parlava così perché non mi lasciassero in pace, anche i giocatori contro i quali gioco mi fanno notare sempre questa cosa. Io conosco le mie responsabilità e da quelle dipende anche quello che sto pagando adesso, è normale che ci sia la pressione di tutti. Però io vorrei che dicessero la cosa giuste come stanno, e non quelle sbagliate che fanno male sia a me che alla mia famiglia, ai miei compagni e alle persone che mi vogliono bene. Credo che noi calciatori dobbiamo accettare le critiche, però i giornalisti devono parlare delle cose che sono vere e non di quelle che non sono vere. Però sono molto tranquillo, ho imparato a non guardare mai i giornali e la televisione. Accetto tutte le critiche, però che siano giuste e basta".
Quanto ha capito in questi mesi che tutto dipende solo da lei?
"Si, ma quello è sempre stato così. In allenamento, in campo e fuori dal campo, tutti mi dicevano sempre che volendo sarei potuto tornare quello di prima. Ci sono dei momenti dai quali non è facile uscire, se anche fai delle cose belle vengono fuori sbagliate. Però adesso, grazie a Dio, sta andando tutto bene e spero di continuare così".
Lei ad ottobre ci aveva detto che le serviva solo un po' di pazienza e che poi sarebbe venuto fuori...
"Tutti dicevano che Adriano sarebbe andato di qua o di la, io ho parlato con i dirigenti e ho detto loro di stare tranquilli che avrei trovato la forma e la felicità giuste, loro mi hanno creduto. Quando sono tornato qua ho visto che tutti mi sorridevano e mi parlavano, mi hanno aiutato tanto e mi hanno dato la sicurezza di saper fare bene il lavoro".
Sta tornando ad essere un esempio positivo anche per i bambini...
"Si, è un esempio di come ti possano succedere tante cose e di come queste cose si possano superare. Io ho fatto tanto nella mia vita, ci sono stati momenti buoni e meno buoni. Ora sto vivendo un momento buono, è chiaro che tutti i bambini ti guardino perché fai una cosa che a tutti piace e quella è una cosa di una responsabilità enorme. Può essere che io abbia sbagliato tanto anche fuori dal campo, ma sono ancora giovane e ho commesso certi errori anche per poca esperienza".
Qual è il merito più importante che si riconosce in questi mesi?
"Domenica contro il Milan, ad esempio, sono entrato in campo e già sapevo che avrei giocato bene. Era una cosa che mi sentivo dentro e che non mi succedeva da tanto tempo, e quando la senti significa che hai ancora la voglia di vincere e di dimostrare a tutti che sei ancora un gran giocatore. Vuoi dimostrarlo ai tifosi e al presidente che ha creduto in me. Voglio continuare a dimostrare che ho ancora dentro la forza di essere un gran giocatore".
A livello tecnico che cosa le manca ancora per raggiungere quell'Adriano devastante che abbiamo conosciuto in Italia?
"Fisicamente non sono ancora al cento per cento. È da tanto che non provo il tiro da fuori area, anche i miei compagni mi dicono di farlo, ma mi manca ancora un po' di fiducia per calciare da lontano. Però è normale, sono stato fermo 3 settimane, poi sono stato in nazionale dove non ho giocato benissimo ma ho ritrovato il ritmo partita che mi serviva".
Con la vittoria nel derby avete fatto un grande passo avanti verso la vittoria dello scudetto?
"Abbiamo fatto un passo grandissimo, però non è ancora finita e tutti noi lo sappiamo. Dobbiamo cercare di vincere tutte le partite e dopo vediamo com'è, il vantaggio ci dà un bel po' di tranquillità. Però dobbiamo essere concentrati con le partite che mancano".
Ha dedicato il gol nel derby al figlio di José Mourinho, dovesse segnare contro il Manchester United potrebbe approfittarne per dedicare la rete a suo figlio Adrianinho?
"È vero, ma ho due figli, Adrianinho e Sofia... Non voglio fare promesse perché, se poi non riesci a mantenerle, non è mai bello. Però c'è la voglia di vincere e dare il mio contributo. Sicuramente, se ci fosse la possibilità di fare gol, lo dedicherei a loro due. Sono molto fiducioso, ho visto che la squadra c'è. Anche se il Manchester è fortissimo, siamo pronti e sappiamo che solo noi possiamo cambiare le cose. Personalmente sono molto tranquillo".
Grigliata ad Appiano Gentile, organizzata dagli argentini, per festeggiare il suo compleanno...
"La mattina del mio compleanno sono arrivato qui e Zanetti mi ha detto che c'era una grigliata per il mio compleanno. A me piace tantissimo la grigliata, siamo stati lì un po' a chiacchierare ed è venuto anche Mourinho. È stato bello davvero".